L’art 69 della Costituzione prevede l’esistenza della indennità parlamentare, che ai sensi della legge 1261 del 1965 viene pattuita con gli Uffici di Presidenza delle Camere.

Il la letto posto circa il valore, è che l’indennità non superi “il dodicesimo del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate”.

Oggi si parla molto dell’argomento, anche se il delicato punto è stato spesso toccato anche negli anni scorsi.

Lo stipendio dei parlamentari

Dall’anno 2012, un deputato ( per 12 mensilità) ha diritto ad una indennità pari a 5.246,54 euro, da cui sono detratte le imposte addizionali regionali e comunali. Per cui al netto si incassano circa 5.000 euro. Al lordo invece parliamo di somme CH superano anche i 10 mila euro.

Per tutti coloro che invece hanno un’altra attività lavorativa l’indennità al lordo ha un valore di circa 9.975 euro lordi, di cui 4.750 netti.

Circa invece i senatori, l’indennità mensile ha un valore al lordo di 10.385,31 euro, pari a 5.304,89 euro netti. Mentre per coloro che hanno un’altra attività lavorativa c’è una diminuzione di circa 200 euro.

In esercizio del mandato, i depurati hanno diritto a 3690 euro per il rimborso spese. Mentre per i senatori l’importo è di 4180 euro.

Le dichiarazioni dell’ex tesoriere Lusi

E a proposito di guadagni, ricordate le dichiarazioni “pesanti” dall’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi?

Nella Margherita – aveva raccontato Lusi secondo quanto viene riferito – facevo semplicemente ciò che mi veniva detto. Agivo su mandato dei dirigenti e tutelando le varie componenti.

L’ex tesoriere della Margherita ha sottolineato di aver dato dei soldi (ha parlato, riferiscono le fonti, di annualità e di mensilità) a varie fondazioni, tra cui quella di Rutelli e ad una fondazione chiamata “Centocittà”.

Soldi anche a Matteo Renzi che avrebbe richiesto dei soldi, circa 100 mila, anzi 120 mila euro suddivisi in tre fatture, poi Rutelli – racconta sempre Lusi – mi ha chiesto di non pagargli la terza e così ho dato a Renzi solo 70 mila euro.

Ad Enzo Bianco, invece, veniva fornito – secondo il racconto di Lusi – un mensile di 3000 euro, poi passato a 5500. Ad una società di Catania legata al marito della segretaria di Bianco è stata fornita una cifra di circa 150mila euro, erogati – sempre secondo Lusi – tra il 2009 e il 2011.

Secondo Lusi anche a Rutelli venivano fornite delle cifre ingenti in occasione delle elezioni. In che modo venivano contabilizzate queste cifre?, gli hanno chiesto alcuni componenti della Giunta. In modo da tutelare Rutelli, la risposta.

Ad alcuni determinati dirigenti della Margherita venivano erogate altre somme che non venivano controllate da Lusi qualora a chiederle fossero degli esponenti di primo piano del partito. Sempre secondo il racconto di Lusi altri soldi venivano dati, attraverso bonifici o contanti, quando i deputati portavano le ricevute fiscali dei taxi affinchè venissero rimborsate. Lusi ha parlato – secondo quanto si apprende – anche del fatto che molti dirigenti passati all’Api venissero pagati con i soldi della Margherita. Altro particolare rivelato da Lusi: quando il tesoriere ha lasciato il suo incarico nelle casse della Margherita c’erano 20 milioni, soldi che – secondo l’accusa di Lusi – ora sono stati utilizzati da Rutelli affinché vengano restituiti ai cittadini.

A suo tempo Matteo Renzi, sindaco di Firenze allora, aveva respinto le accuse di Lusi via twitter: Mi hanno insegnato da piccolo – scrive Renzi – a non aver paura dei ladri. Figuriamoci se inizio adesso con #Lusi. Mai preso un euro dalla margherita. Mai.

Quanto detto dimostra come il mondo politico finisce sempre in un giro vizioso di soldi che prescinde dai guadagni interni e che “pizzica” la tesoreria dello Stato.