I primi sei mesi del 2019 hanno avuto una bella consistenza rispetto ai green bond. Questo ultimi sono stati emessi per un valore di 117 miliardi di dollari, l’85% dei quali emessi in euro, da parte di 625 emittenti su base mondiale.

Basterebbero questi numeri a spiegare perché i temi legati alla sostenibilità stanno ricevendo un’attenzione sempre maggiore da parte dei regolatori e degli operatori dei mercati finanziari” questo è quanto sostiene Massimo Mocio, Presidente di Assiom Forex, l’associazione di chi opera nei mercati finanziari, nel corso del  XVII Pan European Banking Meeting.

Sembrano ormai lontani quei periodi difficili sotto il profilo dei titoli di Stato per il nostro paese. In base alle stime diramate dal Tesoro è stato il 2012 l’anno peggiore, con emissioni di titoli di Stato italiani per 440 miliardi di euro.

Una bella cifra, considerato la situazione di crisi del debito che all’epoca ha investito l’Europa. Anche se nel 2009 l’Italia ha chiesto al mercato circa 530 miliardi, mentre nel 2010 abbiamo emesso circa 480 mld di debito.

COSA SONO I BOND

I bond, alias obbligazioni in italiano, rappresentano uno strumento fondamentale all’interno dei mercati finanziari. Si tratta di titoli di debito provenienti dalle società così come da enti pubblici che danno la possibilità a chi li detiene di avere accesso al rimborso per un qualunque valore di denaro prestato all’emettitore più gli interessi maturati. Stando alla prassi comune, nel momento in cui scade il valore nominale, l’emittente deve dare al creditore l’importo di chi ha beneficiato, in una sola volta. Viceversa per ciò che concerne gli interessi maturati essi vanno versati ogni tre mesi (o anche ogni anno o ogni sei mesi a seconda delle esigenze).

L’interesse prende il nome di cedola, questo per ricordare quando in passato si riscuoteva staccando il tagliando numerato collegato al bond. Qualora non dovesse esserci il pagamento di una cedola, chi detiene il bond ha diritto alla presentazione dell’istanza di fallimento.

Il tipico esempio di obbligazione sono i titoli di Stato che sono emessi al doppio scopo di tenere sott’occhio il debito pubblico. Grazie ai bond infatti il soggetto, in tal caso lo Stato, tende a reperire la liquidità finanziaria. L’investitore tende a scegliere l’una o l’altra obbligazione a seconda dell’andamento dei bond in Italia e all’estero. Bisogna cioè tener d’occhio i titoli di Stato e se possa trattarsi di un valido investimento solido per un buon futuro economico-finanziario.

LE NOVITA’ PER LE ASTE A PARTIRE DAL 2012

A partire dal 2012 il Tesoro non ha più affiancato le aste dei BoT a quelle dei CTz, che sono stati invece proposti insieme ai BTp-i.

Tra le altre novità di rilievo per gli operatori c’è stato anche l’allineamento degli intervalli temporali di regolamento dell’asta rispetto al secondario in modo. Questa mossa del Tesoro aveva e ha tuttora lo scopo “rendere più agevole la negoziazione, soprattutto per i titoli di nuova emissione: questa innovazione riguarda i BoT, CTz e BTp-i mentre non ci sono state novità per i restanti titoli a medio-lungo termine”.

Nel corso degli anni infine stato anche eliminato il doppio comunicato per i titoli a medio-lungo termine, dato che “l’estrema volatilità presente sui mercati non consentiva (né può consentire oggi) di adottare decisioni di emissione troppo in anticipo rispetto al giorno dell’asta, anche solo con riguardo alla scelta dei titoli in offerta”. Anche per i titoli a medio-lungo termine, tipologie di titoli ed importi oggi sono “oggetto di un unico annuncio”.