L’Islanda è una di quelle mete che sanno coniugare il fascino della natura incontaminata con la sensazione di trovarsi ai confini del mondo.
Ghiacciai, geyser, cascate monumentali e paesaggi lavici creano un mosaico che sembra appartenere a un pianeta parallelo. Tuttavia, chi inizia a pianificare un viaggio in questa terra si scontra subito con un aspetto poco romantico: i costi.
Che si tratti di pernottamenti, spostamenti o pasti, l’Islanda figura spesso tra i Paesi più cari da visitare in Europa. Ciò non significa che l’esperienza debba rimanere un sogno proibito: con una buona pianificazione è possibile contenere le spese senza rinunciare al meglio.
Il momento della partenza influisce in modo diretto sul budget. L’estate, con le sue giornate lunghissime e il clima più mite, rappresenta l’alta stagione, quindi i prezzi lievitano.
Chi desidera risparmiare può valutare la primavera inoltrata o l’autunno, periodi in cui le tariffe calano e le attrazioni restano accessibili. I voli diretti dall’Italia non sono numerosi, ma prenotando con anticipo o considerando scali intermedi si possono ottenere tariffe più convenienti.
Utilizzare strumenti di monitoraggio dei prezzi, iscriversi alle newsletter delle compagnie e impostare alert dedicati è un’abitudine che spesso ripaga.
Muoversi in Islanda comporta una scelta importante. L’auto a noleggio offre libertà assoluta e permette di esplorare anche zone meno battute, ma i costi di affitto, carburante e assicurazioni sono elevati. Per chi viaggia in coppia o in gruppo conviene suddividere le spese, rendendo la soluzione più sostenibile.
Al contrario, i trasporti pubblici – sebbene limitati rispetto ad altri Paesi europei -possono rivelarsi sufficienti per itinerari concentrati nelle aree principali, come Reykjavík e il Circolo d’Oro. Una terza opzione, spesso trascurata, è quella dei passaggi condivisi: diverse piattaforme mettono in contatto viaggiatori che percorrono le stesse tratte, riducendo drasticamente i costi.
Gli hotel islandesi, soprattutto nelle località più turistiche, applicano tariffe che possono sorprendere anche i viaggiatori più esperti. Una soluzione intelligente è optare per le guesthouse, spesso a conduzione familiare, che offrono stanze confortevoli e colazioni abbondanti a prezzi più accessibili.
Chi preferisce l’avventura può considerare il campeggio: ben organizzato, sicuro e diffuso, consente di immergersi nella natura riducendo le spese. Non mancano poi gli ostelli, molti dei quali moderni e ben attrezzati, con cucine comuni che permettono di risparmiare ulteriormente preparando i pasti in autonomia.
I ristoranti islandesi sono notoriamente costosi e cenare fuori ogni sera rischia di raddoppiare il budget del viaggio. Una strategia efficace consiste nel frequentare i supermercati, dove si trovano prodotti freschi, piatti pronti e ingredienti locali da cucinare in autonomia.
Le panetterie e i chioschi di street food offrono soluzioni economiche e gustose: il tradizionale hot dog islandese, ad esempio, è diventato un simbolo della cucina veloce a buon prezzo.
Non è raro, inoltre, che le piscine pubbliche dispongano di piccoli bar con snack e piatti caldi a cifre contenute, un dettaglio spesso ignorato dalle guide più generiche.
Uno degli aspetti più affascinanti dell’Islanda è che molte delle sue meraviglie naturali sono accessibili gratuitamente. Le cascate come Gullfoss o Skógafoss, le spiagge nere di Vík, i campi geotermali e le formazioni vulcaniche non richiedono biglietti d’ingresso.
Anche l’aurora boreale, per chi viaggia nei mesi invernali, è uno spettacolo senza costo, a patto di allontanarsi dalle luci cittadine e avere un po’ di pazienza.
L’unico consiglio, in questo caso, è investire in abbigliamento tecnico adeguato: spendere qualcosa in più prima della partenza permette di godersi queste esperienze senza problemi legati al freddo.
Per chi non ama gestire ogni dettaglio in autonomia, esiste la possibilità di affidarsi a un viaggio organizzato Islanda, che include voli, trasferimenti e in alcuni casi anche attività guidate.
A prima vista la spesa può sembrare più alta, ma valutando il risparmio di tempo, la riduzione di imprevisti e la contrattazione diretta con i fornitori locali, la soluzione risulta spesso competitiva.
Inoltre, i tour di gruppo consentono di accedere ad attrazioni o esperienze con tariffe agevolate, difficili da ottenere prenotando singolarmente.
Oltre alla gestione del budget principale, conviene tenere a mente alcuni accorgimenti che incidono sul totale.
Ad esempio, portare una borraccia riutilizzabile consente di evitare l’acquisto continuo di bottiglie: l’acqua islandese è tra le più pure al mondo e sgorga direttamente dai rubinetti.
Un altro trucco riguarda le valute: in Islanda si paga quasi tutto con carta; quindi, prelevare grandi somme in contanti non ha senso e comporta spese aggiuntive.
Per quanto riguarda la connessione internet, acquistare una eSIM o una scheda locale permette di risparmiare rispetto al roaming internazionale.
Organizzare un viaggio in Islanda senza sforare il budget richiede attenzione, ma non significa privarsi del piacere.
L’abilità sta nel riconoscere dove vale la pena investire e dove invece è possibile tagliare: una notte in un alloggio panoramico può ripagare rinunciando a più cene costose, così come un’escursione guidata su un ghiacciaio offre un ricordo indelebile che giustifica la spesa, bilanciata magari da giorni successivi trascorsi a esplorare siti gratuiti.
Visitare l’Islanda diventa così non solo un’esperienza di viaggio, ma un esercizio di equilibrio tra desiderio e realtà, tra budget e sogno.
Con un po’ di metodo, e la disponibilità a fare scelte mirate, anche una delle mete più costose d’Europa può trasformarsi in un’avventura accessibile, senza che il portafoglio debba diventare un ostacolo alla meraviglia.
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