Economia Domestica

Manutenzione caldaia: come farla, quanto costa e a chi spetta

Con l’arrivo della stagione invernale l’utilizzo dell’impianto di riscaldamento diventa molto più intenso. Pertanto cerchiamo di fare chiarezza su come funziona la revisione della caldaia per il riscaldamento autonomo e condominiale.

Le norme sui controlli sull’efficienza energetica sono cambiate con l’entrata in vigore del DPR 16 aprile 2013, n. 74 (GU n.149 del 27-6-2013)che di fatto ci uniforma alle norme europee.

COSA DICE LA LEGGE per la manutenzione delle caldaie

Per quanto concerne la cadenza dei controlli ai fini della sicurezza sono i primi due commi dell’Art 7 a mettere in chiaro quali sono le regole da seguire:

“Le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione dell’impianto devono essere eseguite da ditte abilitate ai sensi del decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, conformemente alle prescrizioni e con la periodicita’ contenute nelle istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione rese disponibili dall’impresa installatrice dell’impianto ai sensi della normativa vigente.

Qualora l’impresa installatrice non abbia fornito proprie istruzioni specifiche, o queste non siano piu’ disponibili, le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione degli apparecchi e dei dispositivi facenti parte dell’impianto termico devono essere eseguite conformemente alle prescrizioni e con la periodicita’ contenute nelle istruzioni tecniche relative allo specifico modello elaborate dal fabbricante ai sensi della normativa vigente”.

L’efficienza energetica della caldaia

Molto più da dire c’è circa efficienza e funzionamento energetici dell’impianto. Più semplicemente tutto quello che concerne il “controllo fumi”. In tale situazione la norma di riferimento è data dall’Art. 8 “Controllo dell’efficienza energetica degli impianti termici”.

Sulla scorta del contenuto legislativo sugli impianti di potenza compresa fra 10 e 100 kW (qui rientrano tutti quelli domestici, compresi quelli di piccoli condomini) la revisione va effettuata

  • Ogni 2 anni per gli impianti termici combustibile liquido o solido
  • Ogni 4 anni per gli impianti a gas metano o GPL

È bene tuttavia evidenziare che qualora la potenza termica della caldaia sia uguale oppure superi i 100 Kw i tempi saranno tagliati della metà.

Fino al 2013 la normativa vigente (DPR 412/93, 59/2009, 192/2005 e 311/2006) prevedeva per le caldaie di potenza uguale o inferiore a 35 Kw, controlli:

  • Annuali se il combustibile è liquido o solido.
  • Biennale se l’impianto è a gas a focolare aperto (tipo B) all’interno dei locali o se la caldaia installata ha più di 8 anni.
  • Quadriennale se l’impianto è a gas a tenuta stagna (tipo C).

Da qualche anno a questa parte, invece, per tutti gli impianti a combustibile liquido o solido la manutenzione va effettuata da uno a due anni. Viceversa, in presenza degli impianti a gas si passa a quattro anni senza distinzione a seconda del tipo di caldaia o dell’anzianità della stessa (naturalmente per quelle inferiori o uguali a 100 Kw di potenza).

La norma in esame è importante in quanto pone in essere una innovazioni per gli usi e le scadenze di milioni di famiglie in possesso caldaie autonome, nonché un risparmio certo per i bilanci delle famiglie, fermo restando la sicurezza degli impianti.

Il costo per la manutenzione della caldaia

Il costo per effettuare il controllo della caldaia oscilla tra gli 80 e i 100 euro. Il controllo dovrebbe essere messo in atto da una persona esperta del settore. Pertanto il consiglio è di rivolgersi o al soggetto che ha installato la caldaia, o ad un manutentore specifico che si occupa di assistenza delle caldaie.

Quanto l’appartamento risulta in affitto, il costo della manutenzione è a carico di chi ci abita dentro. L’affittuario deve porre in essere tutti i controlli di quelle che sono i pezzi più usati della caldaia e soggetti a usura.

Attenzione dunque ai tecnici “furbetti”. Perché sono ancora molte le omissioni informative o la scorretta informazione da parte degli operatori.

Questi ultimi, spesso, continuano a sostenere, in ogni caso, l’obbligo del controllo e/o della manutenzione ogni anno e il controllo combustione (fumi) ogni due anni.

Isan Hydi

Digital strategist e Seo specialist, piemontese d'adozione. Autore di articoli e approfondimenti che riguardano finanza e web.

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Isan Hydi

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