I giovani sono sempre più protesi ad aprire una loro attività. Da qualche anno a questa parte, a loro favore, hanno la possibilità di avvalersi di un nuova figura societaria molto più vantaggiosa quale la startup innovativa. Si tratta di una società che come obiettivo deve porsi quello di proporre beni e servizi si ultima generazione, altamente tecnologici.
Per andare incontro alle esigenze dei giovani imprenditori, lo stato ha stabilito delle detrazioni e dei benefici di cui una start-up può godere al fine di ingranare bene la marcia.
Cos’è una start-up
Ai sensi dell’art 25 del D.L. n. 179/2012 la start up innovativa è una società che può avere come forma sia la srl che la spa che la sapa che la cooperativa.
Che sia dunque ditta individuale, società di persone o altro, l’importanza che la contraddistingue da altre figure societari è l’oggetto. Ovvero produrre bene e servizi tecnologici.
Per quel che concerne i requisiti, per essere start-up la società deve:
- Operare da massimo 5 anni;
- Avere la sede legale in Italia o in Europa;
- Avere un introito massimo di 5 milioni di euro annui;
- Non distribuire utili né li ha distribuiti in passato;
- Non deve provenire dalla fusione, scissione o cessione di altra azienda;
Le Agevolazioni per le Start Up
Si parla dunque di start up innovativa se il pinto focale è la tecnologia. In presenza dei requisiti poc’anzi citati, la società potrà godere di agevolazioni:
- Fiscali;
- Lavoristiche, dunque a livello di assunzione dei dipendenti;
- Finanziarie
Per quel che concerne le Agevolazioni fiscali, al momento dell’iscrizione nel Registro delle Imprese, la società potrà non pagare imposta di bollo.
Se normalmente trattasi di soggetto IRPEF, si ha una detrazione del 30% rispetto al capitale investito. Viceversa se si tratta di soggetto IRES
Una start up innovativa gode delle seguenti agevolazioni fiscali si può dedurre dal reddito il 30% del capitale che è stato investito in start up
Ricordiamo inoltre che quando siamo davanti alle start-up, tutti i tipi di prodotto finanziario, come azioni o quote che appartengono a lavoratori o ad amministratori (sotto forma di remunerazione) non verranno considerati come reddito, né a livello fiscale né a livello contributivo. Siamo dunque davanti ad esentasse, a patto che la società non tendi a riacquistarli, e dunque devono rimanere nelle mani del lavoratore (amministratore).
I finanziamenti per le Start Up
Non c’è sempre il massimo della facilita a totalizzare un reddito. Le società innovative quindi hanno la possibilità di andare ad attingere al Fondo Centrale di garanzia delle PMI. Si tratta di una garanzia di stampo statale che può fornire il prestito all’impresa anche dell’80%.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha istituito Smart&Smart Italia. Parliamo di un fondo che elargisce un’agevolazione dei prestiti per le start up innovative. Im questo modo l’imprenditore può comprare beni e può più facilmente gestire l’attività (impianti, attrezzature, licenze…). In particolare rappresenta un prestito agevolato, su cui non si versano interessi, che elargisce anche una somma del 70% dei costi ammissibili (elevabile all’80%). All’interno del sito del MISE ci sono tutte le informazioni ai fini della richiesta del finanziamento.
Le detrazioni Start Up
Coloro che decidono di investire nel capitale di una start up, e che quindi acquistano quote o azioni, hanno accesso a tasse molto più leggere rispetto ad altre tipologie societarie.
Dunque, se la start-up decide di investire 10.000 euro per l’acquisto delle azioni o quote, all’atto della presentazione della dichiarazione dei redditi (tramite modello 730 o modello Unico), andranno a versare solo 3.000 euro (30%) di detrazione IRPEF!
Grazie alla legge di bilancio (Legge n. 145/2018) c’è stato un aumento dell’aliquota con una detrazione al 40% e che sfiora anche il 50% in caso di acquisizione dell’intero capitale sociale della start up innovativa.