Ogni quattro anni, tutto il mondo guarda all’appuntamento elettorale più importante a livello internazionale, che è in grado di segnare, profondamente, il quadriennio successivo del pianeta in cui viviamo: le elezioni americane. Quest’anno, il 3 novembre, lo sguardo di tutti noi sarà concentrato sulle notizie che arriveranno Oltreoceano, dove si svolgeranno le presidenziali statunitensi.
Un evento che, complice l’avvento della pandemia, risulta ancora più importante e decisivo, al punto che molti esperti sostengono come si possano considerare le più importanti degli ultimi cento anni. A contendersi le chiavi della Casa Bianca saranno Donald Trump e Joe Biden. E l’esito, allo stato attuale, pare incerto, nonostante gli attuali sondaggi vedono l’attuale presidente in svantaggio.
Biden in vantaggio, ma in nove stati l’incertezza resta sovrana: i giochi sono lungi dall’essere considerati chiusi
A mischiare le carte è stato il propagarsi della pandemia in terra statunitense, la più colpita al mondo, e come Trump abbia fin qui gestito l’emergenza sanitaria, adottando atteggiamenti che, a detti di una parte dell’opinione pubblica a stelle e strisce, non hanno fatto altro che favorire il diffondersi del virus. E che potrebbe pagare a caro prezzo.
Gli ultimi sondaggi, infatti, accreditano Joe Biden di 279 seggi contro i 122 di Trump, ma in almeno nove stati, tra i quali spiccano – per importanza – Texas e Florida, l’incertezza resta assoluta. Ed i giochi, quindi, sono tutt’altro che fatti. Trump, d’altro canto, ha recuperato consensi dopo aver toccato, alcune settimane fa, i minimi in termini di popolarità presso i propri connazionali.
Una situazione, seppur maturata in un contesto totalmente differente, che ad alcuni osservatori politici fa tornare alla mente quanto avvenuto quattro anni fa, quando l’attuale Presidente, con una rimonta silenziosa ed assolutamente inattesa, beffò la rivale democratica Hillary Clinton, la cui elezione era data da molti per scontata. Il gap attuale però, perlomeno per quanto riguarda i dati forniti dagli istituti demoscopici, risulta più marcato rispetto a quattro anni fa.
Le elezioni americane, per quanto ovvio, tengono col fiato sospeso l’intero mondo finanziario, settore che specialmente noi italiani – grazie anche al ricorso frequente al trading online ed alle migliori piattaforme finanziarie come quelle indicate da giocareinborsa.info – abbiamo particolarmente a cuore, in quanto storicamente utilizzato come prima fonte per vedere rivalutati i propri risparmi.
Gli indicatori segnalano volatilità: quali sono le strategie di trading da seguire?
In questi giorni, i mercati hanno reso pubblici alcuni dati che, in qualche modo, possono fornire un’indicazione su quale sia il loro attuale “sentiment”. Un utile supporto, in tal senso, è fornito dall’indice VIX, acronimo di Volatility Index, che misura il grado di volatilità presente sul mercato americano. E per questo motivo viene definito, non casualmente, “indice della paura”.
Questo indice, ad oggi, sembra segnalare come la volatilità, nelle prossime settimane, dovrebbe innalzarsi considerevolmente. Un preludio, forse, ad una kermesse elettorale dall’esito tutt’altro che scontato, nonostante il vantaggio di Joe Biden appaia solido, che potrebbe creare nervosismo nei mercati statunitensi e, a catena, in quelli delle principali piazze finanziarie mondiali.
A segnalare come l’esito elettorale sia tutt’altro che incerto è il Dollar Index, che pesa il “rapporto di forza” del dollaro nei confronti delle altre valute. Un indicatore che, negli ultimi mesi, è costantemente sceso a causa dell’indebolimento del dollaro e che si prevede mantenga questo trend anche nelle prossime settimane, almeno sino a quando non verrà fatta maggior chiarezza su chi sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca.
La volatilità e l’incertezza, però, non sempre sono elementi da valutare negativamente per i trader. Ne sanno qualcosa, ad esempio, quei risparmiatori che a cavallo degli scorsi mesi di marzo ed aprile, dopo il crollo dei mercati causato dall’emergenza sanitaria, hanno deciso di investire nei mercati finanziari: i profitti realizzati, in questo caso, sono stati considerevoli.
Adottando un atteggiamento prudente, accompagnato da una significativa diversificazione dei titoli in portafoglio, anche i momenti in cui la volatilità domina i mercati possono essere forieri di guadagni per i trader. Va da sé che, in questi casi, è meglio approcciare ad un’operatività con un orizzonte temporale di breve durata, optando anche per il trading intraday, ovvero con un operazioni di acquisto e successiva vendita da compiere in un’unica seduta.