I locali pubblici come bar, ristoranti e pub devono provvedere alle esigenze di un efficace raffrescamento degli ambienti. È anche la legge a stabilirlo e per questo obiettivo spesso usano impianti di nebulizzazione. Sono degli impianti molto utili che agiscono attraverso degli appositi ugelli in modo da disperdere l’acqua nell’aria in piccolissime goccioline. L’effetto è quello di un raffrescamento immediato, senza che le persone vengano bagnate o inumidite. Naturalmente ne conseguono un certo refrigerio e un certo comfort, perché le superfici diventano più fresche. Ma che cosa dicono le normative riguardo all’uso di questi impianti di nebulizzazione? Scopriamone di più.

Le normative degli impianti di nebulizzazione nei locali pubblici

Esistono diversi impianti di nebulizzazione, come quelli che ti mette a disposizione Fresconaturale.com. Ciascuno di questi impianti è deputato a fornire il massimo comfort anche nei locali aperti al pubblico.

Le normative sono molto rigorose nel campo del controllo della nebulizzazione. I locali pubblici hanno l’obbligo di provvedere ad un adeguato raffrescamento degli ambienti aperti al pubblico, offrendo degli impianti di nebulizzazione in regola.

Innanzitutto, per ottenere un’umidificazione professionale, bisogna ricorrere ad una nebulizzazione sottile. Questo comporta anche il rispetto di alcune regole che riguardano la conformazione degli ugelli.

Questi ultimi devono essere in grado di durare nel tempo e devono avere un foro apicale piuttosto ridotto, di una misura ideale compresa tra 0,1 e 0,15 millimetri. Gli ugelli devono essere tali da produrre vapore con molecole di 5-15 microns. Devono operare a pressione non inferiore a 70 atmosfere.

Inoltre è molto importante che garantiscano una certa resistenza all’usura. Ecco perché devono essere soggetti a rigorosi controlli nel corso del tempo, con particolare attenzione nei confronti dei materiali utilizzati, che in genere sono costituiti da plastica o da ottone.

Le norme sulla pulizia degli ugelli

Si deve prestare attenzione alla resistenza degli ugelli nei confronti di incrostazioni che possono anche derivare dall’ambiente, nei confronti degli sbalzi termici e nei confronti dell’erosione da lavaggio. Il punto molto importante da controllare corrisponde alla testata, il dischetto in cui è presente il foro dal quale fuoriescono le goccioline d’acqua.

L’ideale sarebbe trovare degli ugelli con testa in plastica, ottone, ceramica o acciaio, perché, più duro è il materiale di cui è composta la testata, migliore sarà la resistenza nel tempo.

Inoltre le norme stabiliscono che una certa manutenzione deve essere riservata nel privare i fori della patina di calcare o dei sedimenti che si possono accumulare. Gli ugelli devono essere puliti con sostanze che non siano corrosive, ma ricorrendo a prodotti leggermente acidi, come per esempio l’aceto. Possono essere utili anche gli anticalcare comuni, anche per mantenere nel tempo le guarnizioni che sono situate in questi impianti.

Secondo le norme, in inverno bisognerebbe rimuovere gli ugelli. In questa maniera si possono evitare eventuali rotture che sono dovute per esempio all’accumulo del ghiaccio.

Le norme sulla disposizione degli ugelli per la nebulizzazione

A norma di legge gli ugelli per la nebulizzazione devono essere disposti negli spazi esterni dei locali pubblici, come per esempio i giardini, i porticati, i gazebo e i terrazzi. Si usano degli appositi ventilatori nebulizzatori, attraverso i quali si può avere una riduzione della temperatura fino a 6 gradi nelle ore più calde della giornata.

In alternativa ai ventilatori si può disporre un impianto di nebulizzazione con una linea di ugelli disposti lungo una tubazione fissata per esempio alle pareti. Quindi si ottiene una sorta di tenda di acqua nebulizzata che può raffrescare una determinata zona di un locale pubblico.

La legge dispone la presenza di questi impianti di nebulizzazione non soltanto per raffrescare l’ambiente, ma anche per ottenerne dei benefici anti zanzare.